Secret sauce that brings YouTube followers, views, likes
Get Free YouTube Subscribers, Views and Likes

Rupert Sheldrake: Il campo morfogenetico e la risonanza morfica La memoria universale della natura

Follow
Gabriele Martufi

http://gabrielemartufi.altervista.org

© Thomas E. Bearden, Rupert Sheldrake / Dossier X Universo iperdimensionale / 1997

Rupert Sheldrake (Alfred Rupert Sheldrake) è un biologo, biochimico, saggista e ricercatore britannico attivo nell'ambito della parapsicologia, noto soprattutto per la sua teoria pseudoscientifica della risonanza morfica. Sheldrake ha lavorato come biochimico all'Università di Cambridge, ha insegnato all'Università di Harvard, è stato ricercatore della Royal Society, e ha lavorato come fisiologo delle piante all'International Crops Research Institute for the SemiArid Tropics in India. L'autore ha proposto una teoria sulla risonanza morfica che suppone che la memoria sia intrinseca alla natura (memoria collettiva della specie o memoria universale della natura) e che i sistemi naturali abbiano una memoria collettiva che deriva da "tutte le cose precedenti del loro genere". Tale memoria sarebbe anche alla base di interconnessioni fra gli organismi simili alla telepatia. Le scoperte di Rupert Sheldrake. Che cosa penseresti se ti dicessero che è possibile aumentare l'incidenza dei miracoli nella propria vita? Al di là delle credenze e delle superstizioni, non dovremmo mai dimenticare che tutta la materia si compone di energia, o meglio di campi energetici: esseri umani, animali, polvere di stelle, alberi, sedie, nessuno escluso, qualsiasi forma, a livello quantistico (meccanica quantistica), è fatta di energia, ed è proprio in tale contesto che interviene la scienza dei cosiddetti miracoli. Rupert Sheldrake è stato il primo scienziato a presentare all'opinione pubblica il concetto di campo morfico (campo morfogenetico). Secondo la sua definizione: trattasi del campo interno e circostante a una unità morfica, che si organizza sulla base di una struttura caratteristica e di un pattern di attività. I campi morfici costituiscono le fondamenta della materia, nonché del comportamento degli oloni, o unità morfiche, a qualsiasi livello di complessità. Con il termine campo morfico si fa riferimento anche ai campi morfogenetici, comportamentali, sociali, culturali e mentali. I campi morfici sono modellati e stabilizzati dalla risonanza morfica, sulla base delle unità morfiche precedenti e analoghe, sottoposta all'influenza di campi dello stesso genere. Di conseguenza contengono una sorta di memoria cumulativa, e hanno la tendenza a diventare progressivamente abituali. Come nel caso del campo gravitazionale o del campo elettromagnetico – strutture spaziali invisibili, intangibili, inudibili, osservabili solamente attraverso i loro effetti sulla materia – esiste secondo Shekdrake un campo morfogenetico, una rete che connette tra loro i vari esemplari di una stessa specie, permettendo ad esempio agli uccelli di volare all'unisono senza l'uso di parole o particolari codici. Attraverso questa gigantesca rete chiamata campo, scorrono informazioni a livello subatomico indipendentemente dalle esperienze e dall'istruzione del singolo. Un'idea soggiorna pulsante nel campo attirata da chi la pensa e la attrae nel campo d'azione della sua stessa esistenza. Una volta scoperta e messa in pratica un'azione migliorativa, come ad esempio lavare il cibo prima di mangiarlo, da un numero minimo di esemplari della stessa specie, definito massa critica, questa conoscenza si estende a l'intera razza, senza che l'intera razza ne abbia fatto esperienza diretta. Se da un lato dunque l'apprendimento di alcuni comportamenti da parte di certi animali è determinato dalla correzione degli errori commessi, dall'altro, in molti altri casi, è legato a veri e propri "colpi di genio", che permettono di ottenere una soluzione rapida e inattesa, come se fosse stata estrapolata direttamente da quella che Carl Gustav Jung chiamava coscienza collettiva. Noi umani, essendo in parte animali, funzioniamo in questa stessa identica maniera. Ciò che ognuno di noi impara e di cui fa esperienza soggiorna nel campo, che possiamo immaginare come una sorta di rete web in cui tutto lo scibile umano è a disposizione di chi si connette. In definitiva, Sheldrake si pone il problema di prevedere il comportamento di un aggregato (un sistema, un organismo complesso composto da più parti) sulla base dei comportamenti dei suoi singoli elementi. Prendendo come riferimento il volo degli stormi di uccelli, o la formazione dei cristalli, fino a considerare le molecole proteiche del corpo umano o la formazione di cellule diverse a partire da un'unica cellula e da un unico DNA, Sheldrake individua la presenza di una forza invisibile presente nel sistema ma non identificata con uno dei suoi componenti, bensì col sistema stesso. Inoltre questo campo morfico, responsabile dell'organizzazione, della struttura e della forma del sistema, avrebbe una sua memoria, determinata – questa si – dal contributo di ciascun membro.
https://it.wikipedia.org/wiki/Rupert_...

posted by Bordainiwc