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Ingegneria idraulica: Dopoguerra La ricostruzione degli impianti idroelettrici sul fiume Pescara

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Gabriele Martufi

http://gabrielemartufi.altervista.org

© Enel / https://archiviostorico.enel.com / 2012

00:00 L'Abruzzo e il fiume Pescara (il Sagittario, il Gizio, il Tirino e l'Aterno)
01:59 La devastazione della Seconda Guerra Mondiale (giugno 1944)
02:40 La ricostruzione postbellica e lo sbarramento di Bussi sul Tirino (PE)
02:55 1° salto del fiume Pescara, La centrale idroelettrica di Tocco/Popoli (PE)
04:13 2° salto del fiume Pescara, La centrale idroelettrica di Bolognano (PE)
06:15 3° salto del fiume Pescara, La centrale idroelettrica di Alanno (PE)
08:31 4° salto del fiume Pescara, La centrale idroelettrica di Triano (CH)

La ricostruzione degli impianti idroelettrici della Società Meridionale di Elettricità (SME) sul fiume Pescara dopo la Seconda Guerra Mondiale. La SME, acronimo di Società Meridionale di Elettricità, è stata, in origine, una società italiana produttrice di energia elettrica attiva in Campania e nel resto del Meridione. Nacque nel 1899 ad opera della Compagnia Napoletana di Illuminazione e Gas, della Comit e della Società Franco Suisse di Ginevra. La SME stabilì un monopolo sull'energia elettrica del Mezzogiorno continentale, dal momento che controllava la Società per le Forze Idrauliche dell'Abruzzo, la Società Elettrica della Campania, la Società Elettrica del Sannio, la Società Molisana per Imprese Elettriche, la Società per applicazioni di energia elettrica nelle province di Napoli e Salerno, la Società Generale Pugliese di Elettricità, la Società Lucana per Imprese Idroelettriche, la Società Elettrica delle Calabrie, la Società Forze Idroelettriche Meridionali, la Società Forze Idrauliche della Sila. Del gruppo SME facevano parte anche le due compagnie napoletane del gas: la Società Generale d'Illuminazione e la Compagnia Napoletana d'Illuminazione. Nel 1937 fu tra le aziende che passarono dalle banche al neocostituito IRI, incorporando due anni dopo la società Unione Esercizi Elettrici (UNES), costituita a Roma l'11 febbraio 1905 che esercì fra l'altro la tranvia di Perugia e quella di Sulmona; fu poi inquadrata nella caposettore Finelettrica (1962). L'ingegneria idraulica è il ramo dell'ingegneria civile che si occupa dello studio dei fenomeni correlati alla statica e alla cinematica dei sistemi fluidi, in particolare l'acqua. I campi di studio sono molteplici: costruzioni idrauliche, meccanica dei fluidi, moti in pressione, moti a superficie libera, moti ondosi, trasporto di materiale solido, idrologia, moti di filtrazione. Gli impianti idroelettrici (centrali idroelettriche) sfruttano l'energia potenziale meccanica contenuta in una portata d'acqua che si trova disponibile ad una certa quota rispetto al livello in cui sono posizionate le turbine. Pertanto la potenza di un impianto idraulico dipende da due fattori: il salto (dislivello esistente fra la quota a cui è disponibile la risorsa idrica svasata e il livello a cui la stessa viene restituita dopo il passaggio attraverso la turbina) e la portata (la massa d'acqua che fluisce attraverso la macchina espressa per unità di tempo). La turbina idraulica è un dispositivo meccanico atto a trasformare l'energia cinetica e/o di pressione di un liquido in energia meccanica disponibile ad un albero atto ad azionare un ulteriore dispositivo quale, ad esempio, un generatore elettrico. Il loro rendimento è elevato, spesso sopra il 90% per questo sono molto apprezzate, anche se la loro installazione richiede diverse infrastrutture. Le prime turbine idrauliche furono le ruote idrauliche, divenute di grande uso a partire dal XVII secolo in concomitanza del passaggio dalla fase artigianale a quella industriale della produzione. La turbina Francis è una turbina idraulica a reazione sviluppata nel 1848 da James B. Francis, un ingegnere inglese trasferitosi negli Stati Uniti. Ad oggi è tra i tipi di turbina idroelettrica più utilizzati nel mondo. È una turbina a flusso centripeto: l'acqua raggiunge la girante tramite un condotto a chiocciola che la lambisce interamente, poi un distributore, ovvero dei palettamenti sulla parte fissa, statorica, indirizzano il flusso per investire le pale della girante. La turbina Pelton fu inventata da Lester Allan Pelton, carpentiere, nel 1879 mentre lavorava in California, e risulta essere ancora oggi la turbina ad azione con rendimento più elevato. È utilizzata per grandi salti (molto maggiori di 15 m, di solito tra i 300 e i 1400 m) e piccole portate (inferiori a 50 m³/s), si utilizza quindi solitamente per i bacini idroelettrici alpini. La turbina Kaplan fu inventata nel 1913 dal professore austriaco Viktor Kaplan. È una turbina idraulica a reazione che sfrutta piccoli dislivelli, fino a qualche decina di metri, ma con grandi portate, da 200/300 m³/s in su. Costruttivamente è un'elica, dove le pale si possono orientare, al variare della portata d'acqua permettendo di mantenere alto il rendimento fino a portate del 2030% della portata nominale.
https://it.wikipedia.org/wiki/Ingegne...

posted by Bordainiwc